Il boom del Clean Tech in Italia: un ecosistema in crescita tra innovazione e sfide
- Riccardo Fontanili
- 2 mag
- Tempo di lettura: 4 min
L'Italia sta vivendo un'importante fase di sviluppo nel settore del clean tech, con investimenti crescenti e un ecosistema di startup sempre più solido. Il 2024 si conferma il secondo miglior anno di sempre per le nuove iniziative italiane legate alle tecnologie pulite, con finanziamenti per 230,8 milioni di euro. Dal 2019, il totale degli investimenti ha superato il miliardo di euro, confermando l'interesse crescente per soluzioni innovative in ambito ambientale, energetico e industriale.

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Crescita del settore e principali investimenti
Nonostante un calo del 31,9% rispetto al 2023, il clean tech italiano continua a rappresentare un settore strategico per gli investitori. Con 87 operazioni di investimento, tra venture capital, debito e grant, il mercato dimostra una notevole dinamicità. Inoltre, la presenza di nuovi fondi verticali specializzati ha rafforzato il segmento, con il 15,7% del mercato venture capital italiano dedicato al clean tech.
Secondo Leonardo Massa, investment director di Mito Technology, l'Italia ha l'opportunità di posizionarsi come leader europeo nella transizione verde. Tuttavia, il ritardo rispetto a paesi come Regno Unito, Germania e Spagna impone la necessità di consolidare il settore, favorendo il dialogo tra startup e grandi investitori.
I settori più attrattivi e gli esempi virtuosi
Il rapporto Annual Briefing 2024 di Cleantech for Italy evidenzia tre comparti principali che hanno attratto la maggior parte degli investimenti: Materiali e chimica, Agricoltura e food, e Riciclo e riuso dei rifiuti. Questi ambiti non solo hanno registrato una crescita significativa, ma hanno visto anche il successo di alcune startup che stanno rivoluzionando il panorama industriale italiano.
1. Materiali e chimica: il settore leader del clean tech
Con 82,4 milioni di euro raccolti in 28 operazioni, il settore dei materiali e della chimica si conferma il più attrattivo. L'Italia vanta un'eccellenza accademica e industriale, con numerose innovazioni nel campo della chimica verde e dei nuovi materiali sostenibili:
Tau Group: questa società si è distinta per lo sviluppo di soluzioni per la produzione di conduttori metallici isolati altamente performanti, fondamentali per motori elettrici, trasformatori e generatori. Nel 2024, ha chiuso un round di finanziamento da 32,5 milioni di euro, con il supporto di investitori come la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), CDP Venture Capital, Alternative Investments e Mito Technology.
BeDimensional: ha raccolto 20 milioni di euro per il suo lavoro sui materiali bidimensionali innovativi, destinati all'industria dell'elettronica e dell'energia.
Sqim: con un finanziamento di 9 milioni di euro, la startup sta sviluppando materiali avanzati per applicazioni industriali sostenibili.
2. Agricoltura e Food: il boom dell'agricoltura di precisione
Il settore agroalimentare ha raccolto 50,7 milioni di euro, con un focus crescente sull'agricoltura di precisione e sull'innovazione alimentare.
X Farm: protagonista assoluta del settore, ha chiuso un round da 36 milioni di euro, confermando il crescente interesse per l'ottimizzazione digitale dell'agricoltura. La startup offre una piattaforma per il monitoraggio e la gestione intelligente delle coltivazioni, migliorando efficienza e sostenibilità.
Foreverland: questa innovativa startup pugliese ha sviluppato un'alternativa sostenibile al cacao, utilizzando carrube coltivate in Italia. Ha ottenuto 3,4 milioni di euro di finanziamenti, con il supporto di fondi specializzati come Grey Silo Ventures, Eatable Adventure e Kost Capital, oltre a CDP Venture Capital e Exor Ventures.
3. Riciclo e riuso dei rifiuti: soluzioni innovative per un futuro sostenibile
Il settore del waste & recycling ha raccolto 21,7 milioni di euro, con startup focalizzate sul recupero di risorse e sulla gestione sostenibile dei rifiuti industriali.
Hbi (Human Bio Innovation): attiva nel recupero dei fanghi da depurazione, ha sviluppato una tecnologia brevettata che consente di recuperare oltre il 90% dei materiali dai fanghi, trasformandoli in acqua, energia rinnovabile e materie prime seconde. Nel 2024, ha chiuso un round da 15 milioni di euro, con il supporto di CDP Venture Capital.
Resilco: specializzata nel trattamento dei rifiuti industriali per convertirli in materiali da costruzione, ha raccolto 5 milioni di euro per l'espansione delle sue tecnologie. La startup punta a ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti industriali, trasformandoli in materiali da costruzione sostenibili e promuovendo un’economia circolare.
Le nuove frontiere del Clean Tech:
L’innovazione nel clean tech italiano non si ferma ai settori più tradizionali, ma si spinge verso nuove frontiere tecnologiche che uniscono ricerca avanzata e applicazioni industriali concrete. Alcune realtà emergenti stanno dimostrando come l’adozione di tecnologie all’avanguardia possa ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita, attirando allo stesso tempo investimenti significativi. Tra gli esempi più promettenti troviamo Arsenale Bioyards, Resilco ed Easy Rain, ciascuna impegnata a risolvere sfide ambientali specifiche con approcci innovativi e sostenibili
Arsenale Bioyards: con un finanziamento di 10 milioni di euro, sta sviluppando soluzioni innovative basate sulla fermentazione di precisione per la produzione di bioprodotti sostenibili. La tecnologia di Arsenale Bioyards permette di sostituire derivati fossili in ambiti come la cosmetica, il tessile e l’agroalimentare, garantendo un impatto ambientale ridotto e una maggiore sostenibilità.
Resilco: oltre al suo focus sul trattamento dei rifiuti industriali, la startup sta ampliando il suo raggio d’azione per includere la produzione di materiali innovativi a basso impatto, destinati all’edilizia e all’automotive.
Easy Rain: con 2,5 milioni di euro raccolti, sta sviluppando una tecnologia avanzata per la sicurezza stradale, con un sistema in grado di prevenire l’aquaplaning grazie a un dispositivo che spruzza acqua sulla superficie stradale per ripristinare il grip degli pneumatici, riducendo gli incidenti su strade bagnate.
Conclusioni
L'Italia ha tutte le carte in regola per diventare un hub di innovazione clean tech a livello europeo. Il settore è in forte espansione, grazie alla crescita degli investimenti, alla presenza di fondi verticali e a startup capaci di attrarre capitali. La sfida principale rimane quella di favorire la scalabilità, attrarre grandi investitori internazionali e consolidare il mercato per competere con i leader europei. La transizione verde è già in corso, ora serve solo accelerarla.
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