Startup e Fisco: Perché il 2025 È l’anno giusto per cercare investimenti
- Iuliana Lupascu
- 1 giorno fa
- Tempo di lettura: 3 min
Quando si parla di fundraising, pensiamo subito a pitch, equity, valutazioni, term sheet. Difficilmente ci viene in mente il fisco. Eppure, nel 2025, le agevolazioni fiscali potrebbero diventare una delle leve più forti per attrarre investitori nella tua startup. Non si tratta solo di “bonus” o sconti marginali, ma di una vera e propria strategia di incentivo costruita per far crescere l’ecosistema innovativo italiano.

Perché il fisco entra nel tuo fundraising
Nel 2025, chi investe in una startup innovativa potrà detrarre fino al 65% dell’investimento direttamente dalle tasse. È una misura che riguarda le persone fisiche (quindi anche investitori privati, non solo business angel) e che aumenta notevolmente il valore percepito dell’investimento.
Ecco perché ne devi tenere conto: se il tuo potenziale investitore sa che, su 100.000 euro investiti, ne recupererà 65.000 in detrazioni IRPEF, il rischio effettivo che si assume si riduce drasticamente.Il capitale investito resta lo stesso, ma l’impatto sul suo portafoglio cambia radicalmente.
E quando parliamo di early stage, anche questo fa parte del gioco.
Come funziona questa detrazione
L’agevolazione vale per gli investimenti in startup innovative entro i primi tre anni dalla loro costituzione, e ha un tetto massimo: 100.000 euro per anno per ogni investitore.Il beneficio viene riconosciuto sotto forma di detrazione IRPEF e, per essere mantenuto, richiede alcune condizioni:
Durata minima dell’investimento: 3 anni.
Partecipazione non superiore al 25% del capitale o dei diritti di voto nella startup.
Nessun conflitto d’interesse diretto (per esempio, un fornitore che copre oltre il 25% del fatturato della startup non può usufruirne).
Ma c’è di più: anche l’exit è agevolata
Un ulteriore vantaggio, spesso sottovalutato, riguarda la fase di uscita. Le plusvalenze realizzate dalla vendita di partecipazioni in startup innovative sono esenti da tassazione per le persone fisiche che non operano in regime d’impresa, a condizione che:
le partecipazioni siano state acquisite tramite sottoscrizione di capitale sociale,
e che tale sottoscrizione sia avvenuta tra il 1° giugno 2021 e il 31 dicembre 2025,
con un periodo minimo di detenzione pari a tre anni.
In pratica, un investitore che entra oggi nel capitale di una startup innovativa e mantiene la partecipazione per almeno tre anni potrà, al momento dell’exit, non pagare alcuna imposta sul guadagno realizzato, se ha operato come persona fisica e non in regime d’impresa.
Questa misura rafforza ulteriormente l’attrattività dell’investimento early stage: non solo si recupera fino al 65% dell’investimento grazie alla detrazione IRPEF, ma si ha anche la prospettiva di un’uscita fiscalmente neutra, purché si rientri nei limiti previsti.
Il ruolo del “de minimis”: quello che i founder devono sapere
Tutte queste agevolazioni, però, hanno un limite: rientrano nel cosiddetto regime “de minimis”.In sintesi: ogni impresa può beneficiare di massimo 300.000 euro di aiuti pubblici su base triennale.
Ecco il punto critico: il limite non riguarda l’investitore, ma la tua startup.Quindi, se ricevi più investimenti agevolati nello stesso arco di tempo (da co-founder, soci terzi, società), il totale degli aiuti detraibili non può superare i 300.000 euro. In questo conteggio rientrano anche altri incentivi pubblici, come bandi, voucher o contributi a fondo perduto.
È importante che tu – o chi segue la parte amministrativa della tua startup – tenga traccia costante di questi importi. Basta poco per restare nei limiti, ma serve consapevolezza.
Perché dovresti parlarne (subito) con i tuoi investitori
Non è solo una questione tecnica. Conoscere e saper spiegare questi meccanismi fa parte del tuo lavoro da founder. Ogni volta che presenti il tuo progetto a un investitore, puoi usare queste agevolazioni come argomento di rafforzamento, non come dettaglio marginale.
Un investimento incentivato è più facile da far partire, più interessante da mantenere, più profittevole da far crescere. Non risolve tutto, certo, ma in un panorama dove il capitale è scarso e la fiducia si conquista giorno per giorno, ogni leva conta.
Un'opportunità da sfruttare con intelligenza
Le nuove detrazioni non sono un regalo. Sono una strategia di politica industriale che, finalmente, guarda all’innovazione con serietà. Chi costruisce startup oggi ha l’opportunità di sfruttare strumenti concreti per raccogliere capitali, costruire fiducia e creare valore.
Il 2025 sarà un anno interessante: sta a te decidere se giocarci in difesa o in attacco.
Se vuoi un confronto su come utilizzare al meglio queste agevolazioni nel tuo fundraising, o hai bisogno di supporto per comunicare questi vantaggi in modo chiaro ai tuoi investitori, puoi contare su SGB Innovation. Non solo per aiutarti a “spiegare le regole”, ma per trasformarle in risultati.
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